Gli abusi edilizi rappresentano una tematica complessa e controversa nel panorama normativo italiano. Una delle domande più frequenti riguarda l’efficacia della domanda di sanatoria ai sensi del Decreto Salva Casa nel sospendere o modificare l’applicazione di un ordine di demolizione. Recentemente, il Tar Campania ha fornito una chiara interpretazione con la sentenza 6650/2024, offrendo indicazioni importanti per cittadini e amministrazioni comunali.
Istanza Salva Casa e abusi edilizi: cosa prevede la normativa
L’istanza di accertamento di conformità, introdotta dal Decreto Salva Casa (DL 69/2024), permette ai responsabili di abusi edilizi di richiedere una sanatoria semplificata, purché siano rispettati determinati requisiti di legge. Questo strumento, pensato per incentivare la regolarizzazione degli immobili, può influire sull’ordine di demolizione in corso, ma non lo annulla automaticamente.
Secondo il Tar Campania, il Comune è obbligato a valutare l’efficacia della domanda di sanatoria e a stabilire se essa possa sospendere i termini previsti per la demolizione o addirittura condurre al rilascio di una regolarizzazione definitiva.
La valutazione del Comune in caso di istanza di sanatoria
La presentazione di una nuova istanza di accertamento di conformità implica che il Comune:
Valuti la domanda: deve analizzare se le opere abusive possono essere regolarizzate secondo la normativa vigente.
Sospenda i termini della demolizione: qualora l’istanza abbia i presupposti per essere accolta, il Comune deve sospendere l’efficacia dell’ordine.
Agisca con tempestività: il Tar Campania ha stabilito che l’amministrazione ha 90 giorni per decidere se accogliere o rigettare la richiesta.
Caso pratico: quando il Comune non agisce
Un esempio emblematico si è verificato in Campania, dove un ordine di demolizione per un abuso edilizio risalente al 2014 è rimasto lettera morta. L’abuso riguardava la trasformazione di un viale pedonale in carrabile, con modifiche strutturali che hanno suscitato il malcontento dei vicini.
La posizione del Tar Campania
I vicini, dopo anni di inerzia amministrativa, hanno fatto ricorso al Tar. La corte ha stabilito che il Comune avrebbe dovuto:
Agire tempestivamente per rimuovere l’abuso.
Considerare la nuova istanza di accertamento di conformità presentata dai responsabili.
La sentenza ribadisce che, nonostante l’istanza Salva Casa possa influire sulle tempistiche, essa non elimina automaticamente l’interesse pubblico e privato alla rimozione degli abusi edilizi.
Istanza Salva Casa: cosa cambia per i cittadini e le amministrazioni
L’introduzione del Decreto Salva Casa rappresenta un’occasione per regolarizzare situazioni irregolari, ma pone anche delle sfide:
Per i cittadini: la possibilità di ottenere una sanatoria offre una chance di risolvere contenziosi pregressi, purché si rispettino i requisiti normativi.
Per le amministrazioni: diventa fondamentale agire in tempi certi e valutare le istanze con trasparenza per evitare il protrarsi di situazioni di illegalità.
Sanatoria o demolizione? L’importanza di tempi certi
La sentenza del Tar Campania chiarisce che l’efficacia di un’istanza di sanatoria dipende dalla valutazione tempestiva del Comune. Il messaggio è chiaro: il tempo è un fattore cruciale.