
Il settore edile in crisi: previsioni negative per il 2025
Il mercato delle costruzioni in Italia è destinato a subire un’ulteriore contrazione nel 2025, con una riduzione del 7% rispetto all’anno precedente. Questo dato, evidenziato dall’Osservatorio congiunturale Ance, segna un peggioramento rispetto al 2024, quando il calo era stato del 5,3%.
A incidere su questa flessione è principalmente la riduzione dei bonus fiscali, che penalizza soprattutto il settore della manutenzione straordinaria abitativa (-30%) e il comparto della nuova edilizia residenziale (-2,6%). Tuttavia, il mercato delle opere pubbliche segna un aumento significativo (+16%), grazie all’accelerazione dei progetti legati al PNRR.
Andamento del mercato delle costruzioni nel 2025
Calo della manutenzione straordinaria e nuove costruzioni
Secondo Ance, il 2025 segnerà una flessione del 7% nel mercato delle costruzioni, a causa di:
Riduzione della manutenzione straordinaria abitativa (-30%), legata al taglio dei bonus edilizi. Le detrazioni scenderanno al 50% per la prima casa e al 36% per le seconde case
Diminuzione degli investimenti in manutenzione straordinaria non residenziale (-2,5%)
Calo della nuova edilizia abitativa (-2,6%), in linea con la riduzione dei permessi di costruzione
Investimenti in crescita nel settore non residenziale
Nonostante il trend negativo, il comparto della nuova edilizia non residenziale privata mostra un incremento del +3,2%. Questo miglioramento è dovuto all’aumento dei permessi di costruire, che nel 2024 hanno registrato valori positivi.
Le opere pubbliche trainate dal PNRR
Uno dei pochi settori in crescita è quello delle opere pubbliche, con un aumento previsto del +16% nel 2025. Questo trend è spinto dalla realizzazione dei progetti del PNRR, che tra il 2025 e il 2026 dovranno concretizzarsi con investimenti per 54 miliardi di euro.
Tuttavia, permangono criticità dovute ai tagli agli investimenti locali, introdotti dalla Legge di Bilancio 2025-2027, e alle rimodulazioni del Piano Nazionale Complementare.
Bonus edilizi: l’elemento chiave del declino del settore
Dal Superbonus ai bonus ordinari: l’impatto della riduzione degli incentivi
Uno dei fattori determinanti per la contrazione del settore edilizio è la rimodulazione dei bonus fiscali. Nel 2024, la fine del Superbonus ha causato una riduzione degli investimenti nel recupero abitativo del -22%.
Nel 2025, le detrazioni fiscali saranno ancora più basse, scendendo al 50% per la prima casa (contro il 70-90% degli anni precedenti) e al 36% per le seconde case.
Questa riduzione ha già prodotto effetti negativi, con un crollo dell’utilizzo dei bonus edilizi: nei primi 10 mesi del 2024, il settore ha registrato un calo del -10,8% rispetto al 2023.
Il declino della nuova edilizia abitativa
Oltre alla fine degli incentivi, il mercato delle nuove costruzioni residenziali è frenato dal calo i permessi di costruire (-5,2% nel 2024) e dai minori finanziamenti alle imprese da parte delle banche.
Questi fattori contribuiscono alla previsione negativa per il 2025, con un calo della nuova edilizia abitativa del -2,6%.
Criticità e proposte per il rilancio del settore
Le difficoltà del settore edile
L’Ance evidenzia diverse criticità che potrebbero aggravare il declino del mercato:
Accesso sempre più difficile alla casa, a causa dell’aumento dei tassi di interesse e della riduzione delle agevolazioni
Normative edilizie complesse, che rallentano i processi di costruzione e rigenerazione urbana
Fine degli incentivi del PNRR, con il rischio di un brusco calo degli investimenti pubblici dopo il 2026
Le proposte Ance per il 2025
Per contrastare questa crisi, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance) propone un piano di housing accessibile nazionale, basato su tre pilastri:
Semplificazioni urbanistiche, per velocizzare i permessi di costruzione e favorire il recupero degli immobili dismessi
Nuove misure fiscali, per incentivare la costruzione e la gestione di immobili destinati alla locazione a canoni sostenibili
Strumenti finanziari di garanzia, per attrarre investimenti privati in progetti di edilizia sociale e pubblica utilitÃ
Il 2025 sarà un anno di sfide per il settore edile
Il mercato delle costruzioni in Italia nel 2025 si troverà ad affrontare una contrazione del 7%, dovuta alla riduzione degli incentivi fiscali e alla minore domanda nel settore residenziale.
Se da un lato il PNRR sostiene ancora il comparto delle opere pubbliche (+16%), dall’altro la fine del Superbonus e il taglio delle agevolazioni edilizie stanno penalizzando il settore privato. Per evitare un crollo strutturale, sarà fondamentale attuare misure di semplificazione normativa e fiscale, oltre a nuovi strumenti finanziari che favoriscano gli investimenti immobiliari.
L’edilizia italiana è a un bivio: senza interventi mirati, il 2025 potrebbe essere solo l’inizio di una crisi più profonda.