Chi non ha potuto presentare la richiesta completa della documentazione per ottenere il Bonus Colonnine Domestiche può ancora farlo. Vediamo come
Chi nel 2023 ha installato nella propria abitazione delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici può ancora usufruire del cosiddetto Bonus Colonnine Domestiche.
Chi non ha potuto presentare la richiesta completa della documentazione entro la data di chiusura del precedente sportello, annuncia un avviso del ministero delle Imprese e del Made in Italy dell’8 febbraio, potrà rimettersi in pista e inoltrare l’istanza dalle ore 12 del 15 febbraio e fino alla stessa ora del 14 marzo 2024, tramite l’apposita piattaforma informatica disponibile online, previa registrazione con Spid, Cie o Cns. Per inviare la domanda è necessario possedere un indirizzo di posta elettronica certificata (Pec). Il termine finale per la presentazione delle richieste può essere anticipato nel caso di esaurimento delle risorse finanziarie disponibili.
Una volta constatato che le richieste pervenute in occasione della finestra aperta dal 9 novembre al 23 novembre 2023 non avevano esaurito le risorse disponibili, pari a 40 milioni di euro, il decreto direttoriale Mimit del 7 febbraio ha fatto spazio a nuovi beneficiari disponendo termini e modalità di attivazione di un ulteriore sportello online per la presentazione delle domande. In allegato al decreto i moduli per l’istanza e la relazione finale.
Effettuato l’accesso alla piattaforma, si può procedere alla compilazione del modulo elettronico seguendo la procedura guidata.
In cosa consiste il Bonus Colonnine Domestiche?
Il contributo, il cui scopo è incoraggiare l’acquisto di mezzi di trasporto a basso impatto ambientale, è pari, ricordiamo, all’80% del prezzo di acquisto e posa delle infrastrutture per la ricarica, di potenza standard, dei veicoli alimentati a energia elettrica (come colonnine o wall box). Possono beneficiarne le persone fisiche residenti in Italia e i condomìni. Il contributo può arrivare fino a 1.500 euro per gli utenti privati, il limite erogabile sale a 8mila euro in caso di installazione sulle parti comuni degli edifici condominiali (Dpcm 4 agosto 2022).
Fonte: GuidaEdilizia