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Crediti Superbonus contestati e scaduti: si possono recuperare? Quando e come è possibile riutilizzarli secondo MEF e Agenzia Entrate

  • Immagine del redattore: Agefis
    Agefis
  • 27 giu
  • Tempo di lettura: 3 min
scrivania con pc e fogli

Cosa succede ai crediti Superbonus contestati e scaduti?


I crediti Superbonus contestati e nel frattempo scaduti non sono automaticamente persi, ma la possibilità di recuperarli dipende dal singolo caso e da specifiche condizioni, come chiarito dal MEF.

La normativa non prevede una riattivazione automatica dei crediti, ma sono possibili proroghe con valutazione caso per caso da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Negli ultimi anni, molti contribuenti hanno visto bloccarsi l'utilizzo dei crediti Superbonus per effetto di controlli e contenziosi. Anche quando il giudizio si è concluso in modo favorevole, in diversi casi le annualità utili per usare il credito erano già trascorse, rendendo impossibile il recupero tramite detrazione o compensazione. Questo ha generato un vuoto operativo, dove il credito, pur visibile nel cassetto fiscale, non è tecnicamente fruibile.



In quali casi è possibile riutilizzare i crediti Superbonus scaduti dopo un contenzioso vinto?


È possibile riutilizzare i crediti scaduti solo se l’Agenzia delle Entrate concede una proroga esplicita, che può avvenire in presenza di un contenzioso concluso favorevolmente. Non è una procedura automatica, ma richiede una valutazione discrezionale.

Il MEF ha precisato che, in assenza di automatismi legislativi, l’estensione della validità dei crediti può essere concessa caso per caso, su segnalazione del contribuente o del professionista incaricato. Questo accade, per esempio, quando il credito è rimasto bloccato a causa di controlli preventivi, e poi riattivato dopo la conclusione dell’istruttoria o della sentenza. Le istruzioni operative del 1° dicembre 2021 consentono di spostare i termini di utilizzo pari alla durata del blocco.


Il blocco per controlli consente la proroga automatica dei termini?


Sì, ma solo per i crediti bloccati formalmente secondo le procedure di controllo preventivo.

Il Direttore dell’Agenzia delle Entrate ha previsto che in questi casi i termini si proroghino di un periodo pari alla sospensione, ma questo vale esclusivamente per i casi documentati e verificati.



Cosa succede se il contribuente è diventato incapiente?


Se il contribuente è diventato incapiente in modo incolpevole, il credito non è utilizzabile, anche se visibile nel cassetto fiscale. Ad oggi non esiste una norma o procedura che consenta di rimediare a questo scenario.

L’incapienza incolpevole – ossia l’assenza di imposta da compensare per motivi indipendenti dalla volontà del contribuente – non è contemplata dalla normativa attuale sul Superbonus. Di conseguenza, anche se il credito è valido e riconosciuto, non può essere usato.

Il MEF non ha fornito soluzioni operative su questo punto, limitandosi ad annunciare istruzioni future da parte dell’Agenzia.


Esistono soluzioni per i soggetti incapienti?


Attualmente, no. L’unica strada percorribile è valutare la possibilità di cessione del credito a soggetti capienti, se ancora tecnicamente attuabile. In alternativa, si può fare istanza all’Agenzia per soluzioni individuali, ma non esiste alcun automatismo né garanzia di esito positivo.



Il credito visibile nel cassetto fiscale può comunque essere usato?


No, la sola presenza del credito nel cassetto fiscale non implica la sua fruibilità effettiva. Serve un'autorizzazione esplicita dell’Agenzia e, in certi casi, una proroga formale.

Molti professionisti segnalano casi in cui il credito, seppure riattivato, non è più tecnicamente fruibile perché l’anno fiscale di riferimento è trascorso. In questi casi, la proroga è l’unica via possibile, ma richiede l'intervento diretto e motivato delle strutture territoriali dell’Agenzia, su base documentale.


Cosa può fare concretamente il professionista per aiutare il contribuente?


  • Verificare se il credito è effettivamente riattivato dopo il contenzioso.

  • Interpellare l’Agenzia delle Entrate per richiedere la proroga delle rate scadute.

  • Documentare l’eventuale blocco e la data della sentenza favorevole.

  • In caso di incapienza, valutare la cedibilità residua del credito.


Linee guida operative per i professionisti fiscali e tecnici


  1. Monitorare costantemente il cassetto fiscale del cliente.

  2. Richiedere accesso agli atti per ricostruire le tempistiche del blocco.

  3. Segnalare all’Agenzia ogni situazione meritevole di proroga.

  4. Tenere traccia di sentenze favorevoli e provvedimenti di sblocco.

  5. Assistere il contribuente nel dialogo con le strutture territoriali dell’Agenzia.




FAQ – Domande frequenti su crediti Superbonus contestati e scaduti


Posso usare un credito Superbonus scaduto se ho vinto il ricorso contro l’Agenzia?

Sì, ma solo se l’Agenzia concede una proroga specifica. Non è un diritto automatico.


Il credito nel cassetto fiscale è sempre utilizzabile?

No. È utilizzabile solo se è ancora nei termini previsti dalla normativa o se l’Agenzia ne ha prorogato l’uso.


Se sono incapiente, posso usare il credito?

No. Se non hai imposte da compensare, non puoi utilizzare il credito, anche se valido.


La proroga viene concessa automaticamente dopo una sentenza favorevole?

No. Deve essere richiesta e valutata caso per caso.


Cosa posso fare se ho perso il credito per scadenza?

Puoi chiedere all’Agenzia la proroga, ma serve documentazione completa e un caso solido. In alternativa, verifica se è ancora cedibile.

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