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Modello Redditi 2025: spese di manutenzione dello studio deducibili senza tetto e nuovi criteri per il reddito dei professionisti

  • Immagine del redattore: Agefis
    Agefis
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 4 min
ufficio in ristrutturazione

Con l’introduzione del principio di onnicomprensività del reddito professionale da parte del Dlgs 192/2024, cambia radicalmente il perimetro di ciò che concorre a formare il reddito dei professionisti. Una delle novità più rilevanti riguarda la deduzione delle spese di manutenzione degli studi: le ordinarie saranno deducibili integralmente nell’anno di sostenimento, mentre le straordinarie dovranno essere ripartite in sei anni. Inoltre, cambiano anche le regole per il trattamento fiscale delle plusvalenze derivanti da crediti d’imposta.



Che cos'è il principio di onnicomprensività del reddito da lavoro autonomo?


Il principio estende la base imponibile ai fini IRPEF includendo tutte le somme percepite in relazione all’attività professionale, a prescindere dalla loro origine.

Introdotto dal Dlgs 192/2024 e applicabile dal periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2024, il principio di onnicomprensività stabilisce che il reddito professionale comprende “tutte le somme e i valori in genere a qualunque titolo percepiti” in relazione all’attività artistica o professionale. Non si limita più, dunque, ai soli compensi per prestazioni rese.


Impatto operativo


  • Occorre analizzare ogni flusso in entrata, anche se non legato direttamente a prestazioni (es. vantaggi economici da crediti).

  • Le plusvalenze, i contributi, le liberalità connesse all’attività rientrano nel reddito.

  • Cambiano i criteri per la determinazione, imputazione e tassazione dei proventi.



Come cambia la deducibilità delle spese di manutenzione dello studio nel 2025?


Le spese di manutenzione dello studio sono ora disciplinate da nuove regole: quelle ordinarie sono deducibili per cassa, mentre le straordinarie in sei esercizi, senza distinzione tra incrementative e non.

Prima della riforma, le spese di manutenzione erano soggette a un plafond pari al 5% del valore dei beni materiali ammortizzabili. Un criterio fortemente penalizzante per i professionisti, che dispongono di patrimoni strumentali spesso modesti.


Deducibilità delle spese ordinarie


Dal 2024, tutte le spese di manutenzione ordinaria sostenute per lo studio (es. tinteggiatura, riparazioni impianti, infissi, pavimentazioni) sono deducibili per intero nell’anno in cui sono sostenute. Si applica il principio di cassa, senza alcun tetto quantitativo.


Deducibilità delle spese straordinarie


Le spese straordinarie – così come definite dal Testo unico dell’edilizia – sono deducibili in sei quote costanti: nel periodo d’imposta in cui sono sostenute e nei cinque successivi. Non è più necessario verificare se si tratta di spese incrementative del valore dell’immobile.


Esempi pratici

Tipo di spesa

Deducibilità

Note

Sostituzione rubinetteria

Anno di sostenimento

Spesa ordinaria

Rifacimento tetto dello studio

In 6 quote annuali

Spesa straordinaria


Come vengono tassate le plusvalenze da crediti d’imposta acquistati sotto il nominale?


Se un professionista acquista un credito a un prezzo inferiore al valore nominale, la differenza genera una plusvalenza imponibile ai fini IRPEF.

Nell’interpello n. 171/2025, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che quando un credito d’imposta (es. da bonus edilizi) viene acquistato sotto valore e successivamente compensato, il vantaggio economico (plusvalenza) va incluso nel reddito.


Applicazione del principio di cassa


  • Il costo d’acquisto del credito è rilevante ai fini IRPEF nell’anno in cui viene sostenuto.

  • Il valore nominale compensato è tassabile nel momento della compensazione.


Esempio operativo: acquisto nel 2024 di credito d’imposta da 10.000 € a 7.000 €.– I 7.000 € sono un costo deducibile nel 2024.– I 10.000 € saranno tassati nei 10 anni della compensazione (es. 1.000 €/anno se diluiti).


Trattamento temporale e principio di simmetria


Nel caso in cui il credito sia stato acquistato prima del 2024 (es. nel 2023), il principio di onnicomprensività non si applica retroattivamente. Quindi:

  • Il costo è indeducibile.

  • Le compensazioni non sono imponibili, per principio di simmetria (Cass. 4635/2023).



Quali sono le implicazioni per la dichiarazione dei redditi dei professionisti nel 2025?


Il modello Redditi 2025 richiede maggiore precisione nella classificazione delle spese e nella gestione temporale dei crediti.

I professionisti e i consulenti fiscali dovranno aggiornare le proprie procedure interne per:

  • Verificare la natura delle spese sostenute per lo studio (ordinaria vs straordinaria).

  • Monitorare i tempi di acquisto e utilizzo dei crediti d’imposta.

  • Riconoscere le componenti reddituali “indirette” che ora rientrano nel reddito.


Necessario l’aggiornamento dei software e dei controlli interni


Per evitare errori, è essenziale che gli studi si dotino di strumenti adeguati a:

  • Tracciare i costi e le compensazioni secondo il principio di cassa.

  • Calcolare correttamente la tassazione delle plusvalenze implicite.

  • Rispettare la nuova logica del principio di onnicomprensività.



Conclusione


Le novità introdotte dal Dlgs 192/2024 nel modello Redditi 2025 rappresentano una svolta strutturale nella determinazione del reddito professionale. La deduzione senza limiti delle spese ordinarie è un passo avanti in termini di semplificazione, ma la maggiore ampiezza della base imponibile richiede attenzione, aggiornamento professionale e strumenti adeguati. I professionisti del settore devono rivedere le proprie strategie fiscali per adeguarsi alla nuova disciplina.




FAQ – Le domande più frequenti sulle novità fiscali 2025 per i professionisti


Posso dedurre in un’unica soluzione la tinteggiatura dello studio?

Sì. È una spesa ordinaria deducibile interamente nell’anno in cui viene sostenuta.


Se faccio un intervento edilizio importante nello studio, posso dedurre tutto subito?

No. Se si tratta di manutenzione straordinaria (es. rifacimento impianti o tetto), va dedotta in sei quote annuali.


Ho comprato crediti edilizi nel 2023. I proventi vanno tassati nel 2024?

No. Il principio si applica dal 2024 in poi. Se l’acquisto è avvenuto nel 2023, il costo non è deducibile ma nemmeno i proventi sono tassabili (simmetria fiscale).


Il limite del 5% sul valore dei beni strumentali è ancora in vigore?

No. È stato abolito. Non c’è più alcun tetto massimo per la deduzione delle spese ordinarie.


I software di contabilità devono essere aggiornati?

Sì. Per applicare correttamente le nuove regole di deduzione e di tassazione, è fondamentale che i software gestionali siano adeguati.


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