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Riforma del Testo Unico Edilizia 2025: cosa cambia dopo il Salva Casa?

  • Immagine del redattore: Agefis
    Agefis
  • 6 giorni fa
  • Tempo di lettura: 3 min
quartiere con case futuristiche

Il Ministero delle Infrastrutture sta lavorando a una profonda revisione del Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001). Dopo il decreto Salva Casa, parte una riforma strutturale che punta a semplificare i titoli edilizi, riordinare le competenze tra Stato e Regioni, e risolvere le criticità più frequenti nell’applicazione delle norme edilizie. Ecco tutte le novità previste.



Quali sono gli obiettivi principali della riforma del Testo Unico Edilizia?


Obiettivo principale della riforma è rendere il sistema edilizio italiano più chiaro e uniforme, superando la frammentazione normativa regionale e semplificando i titoli abilitativi necessari per ogni intervento.

Il Ministero delle Infrastrutture, attraverso il suo ufficio legislativo guidato da Elena Griglio, ha avviato un processo di consultazione pubblica per ridefinire il DPR 380/2001. Tra i capisaldi emersi:


  • Uniformare la legislazione edilizia tra Regioni;

  • Semplificare l’identificazione del titolo abilitativo corretto per ogni tipologia di intervento;

  • Integrare il Salva Casa con regole strutturali su sanatorie e difformità;

  • Coordinare le norme edilizie con le regole urbanistiche;

  • Limitare il consumo di suolo e promuovere l’efficienza regolativa.



Cosa succede ai titoli edilizi? Verso una semplificazione radicale


Il riallineamento tra interventi edilizi e titoli abilitativi è uno dei punti centrali della riforma. L’obiettivo è creare un sistema più intuitivo, riducendo le incertezze interpretative per tecnici e amministrazioni.


Le categorie da semplificare


Attualmente, molte ambiguità si concentrano nella distinzione tra:


  • Edilizia libera

  • Manutenzione ordinaria

  • Manutenzione straordinaria

  • Ristrutturazione edilizia

  • Nuova costruzione


Il governo intende ridefinire i confini tra queste categorie per ridurre il contenzioso e velocizzare le pratiche edilizie.


Un nuovo sistema dei titoli: come potrebbe funzionare?


Una delle ipotesi è l’introduzione di titoli edilizi semplificati o “a fasce”, con una corrispondenza diretta tra tipo di intervento e titolo necessario, eliminando ambiguità come quelle tra CILA e SCIA.



Quali saranno i cambiamenti nel rapporto tra Stato e Regioni?


Il riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni sarà ridefinito per ridurre la disomogeneità normativa.


Perché c’è bisogno di un riordino?


Negli ultimi anni, molte Regioni hanno approvato leggi edilizie autonome, creando un panorama normativo a “macchia di leopardo”. Questo genera confusione per professionisti e cittadini, rallenta i lavori e aumenta il rischio di errori procedurali.


Standard minimi nazionali e flessibilità regionale


Il nuovo impianto normativo dovrebbe prevedere standard essenziali comuni a livello nazionale, lasciando spazi regolativi mirati alle Regioni. Questo schema duale mira a garantire l’unità dell’ordinamento, senza sacrificare le specificità locali.



Qual è il legame tra questa riforma e il decreto Salva Casa?


Il Salva Casa è stato un intervento emergenziale, mentre la riforma del DPR 380 mira a creare un impianto strutturale.


Dal temporaneo allo strutturale


Il decreto Salva Casa ha cercato di risolvere rapidamente il tema delle difformità edilizie minori e delle variazioni essenziali. Ora il focus si sposta su:


  • Graduazione delle sanzioni;

  • Sanatorie proporzionate alla gravità della difformità;

  • Riconoscimento di prassi consolidate come punto di partenza normativo.



Quali sono le altre priorità normative in agenda?


Oltre alla riforma dei titoli e al riordino istituzionale, la riforma si occuperà di temi strategici per il futuro del settore edilizio.


Coordinamento con le norme urbanistiche


Uno degli obiettivi dichiarati è migliorare l’integrazione tra normativa edilizia e strumenti urbanistici. Questo significa evitare sovrapposizioni, incongruenze e doppie valutazioni nelle procedure amministrative.


Azzeramento del consumo di suolo


Il principio del “consumo di suolo zero” sarà rafforzato nella nuova impostazione normativa. Le scelte edilizie dovranno quindi tenere conto di criteri ambientali, rigenerazione urbana e riutilizzo del patrimonio esistente.




FAQ – Riforma Testo Unico Edilizia 2025


Cosa cambia per i tecnici con la riforma del DPR 380?

Più chiarezza sui titoli edilizi, meno incertezze interpretative e un quadro normativo più omogeneo a livello nazionale.


La CILA e la SCIA saranno eliminate?

Non si parla esplicitamente di eliminazione, ma di una riorganizzazione che potrebbe semplificare o accorpare alcune pratiche.


È già attiva la nuova normativa?

No, la riforma è ancora in fase di elaborazione. La consultazione è in corso e il testo sarà definito nei prossimi mesi.


Il Salva Casa sarà assorbito nel nuovo Testo Unico?

Sì, i principi del Salva Casa fungeranno da base per normare in modo strutturale le difformità edilizie e le sanatorie future.

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