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Bonus edilizi più selettivi e meno generosi dopo la lezione di Superbonus e bonus facciate


Città con palazzi vista dall'alto


L’Ufficio parlamentare di bilancio propone autorizzazione preventiva e contributo diretto da modulare sul reddito del richiedente e sulla classe energetica dell’immobile


Il Superbonus e il bonus facciate hanno inciso marcatamente sui conti pubblici degli ultimi anni e lasciano una pesante eredità sul futuro.

È quello che si legge nell’apertura della memoria depositata dall’Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), che giovedì scorso è intervenuto in audizione in Commissione Finanze del Senato sul disegno di legge di conversione del nuovo Decreto Superbonus (DL 39/2024).

UPB ipotizza quindi le caratteristiche dei bonus edilizi che il Governo dovrà disegnare, dopo aver imparato la lezione dal Superbonus e dal bonus facciate.


La lezione di Superbonus e bonus facciate sulle aliquote di detrazione

Secondo l’UPB, i prossimi bonus edilizi dovrebbero avere un’aliquota tale da incentivare un comportamento ritenuto meritevole senza porre a totale carico dello Stato l’onere della spesa. Nella determinazione del livello dell’aliquota occorrerà inoltre tenere conto del recupero del costo iniziale dell’investimento che sarà assicurato nel tempo dal risparmio energetico prodotto dall’efficientamento.

Secondo UPB, l’interesse verso gli interventi di efficientamento energetico dipenderà più che dal livello assoluto dell’aliquota, dal differenziale rispetto alle agevolazioni di cui godono le ristrutturazioni ordinarie. In questa prospettiva, la prevista riduzione dal 50% al 36% delle detrazioni ordinarie a partire dal 2025 potrà contribuire a mantenere incentivi adeguati per l’efficientamento energetico con aliquote inferiori.


Dopo Superbonus e bonus facciate spunta l'autorizzazione preventiva

UPB pensa che i bonus fiscali dovrebbero essere selettivi sia riguardo alle attività incentivate sia ai beneficiari. L’analisi del Superbonus suggerisce che sarebbe stato possibile condizionare meglio il riconoscimento delle agevolazioni agli interventi che garantiscono il maggior risparmio energetico a parità di risorse impiegate.

Sul piano dei beneficiari, la possibilità di optare per lo sconto in fattura e il credito di imposta cedibile è stata riconosciuta alla generalità dei contribuenti anziché limitarla a coloro che avrebbero avuto problemi di capienza fiscale e vincoli di liquidità per anticipare le spese.

Tuttavia, senza una autorizzazione preventiva, UPB ritiene che ci sarebbe comunque il rischio che la misura produca effetti superiori alle attese.

A ventilare l’ipotesi dell’autorizzazione preventiva nei giorni scorsi è stato anche il Direttore del Dipartimento Finanze del Ministero dell’Economia, Giovanni Spalletta, intervenuto nello stesso ciclo di audizioni.

 

Sostituire le detrazioni con un contributo diretto alla spesa

Dopo che le agevolazioni esistenti fino ad ora, in particolare Superbonus e bonus facciate, hanno mostrato le loro criticità, UPB pensa che si potrebbe valutare la possibilità di sostituire la detrazione fiscale con un trasferimento monetario (un contributo diretto alla spesa) modulato in base alla condizione economica del nucleo familiare e alla classe energetica dell’edificio, sottoposto ad autorizzazioni preventive e soggetto a un limite di spesa.

UPB ritiene infine necessario mettere subito a punto un sistema di monitoraggio che consenta di valutare l’efficacia della misura per poterla correggere e verificare l’andamento delle risorse effettivamente impiegate.

L'idea di UPB mira ad evitare quanto successo col Superbonus. UPB riferisce infatti che al 1° marzo 2024, data di pubblicazione del conto economico delle Amministrazioni pubbliche, l’ammontare del Superbonus nel periodo 2020-2023 è stato pari a circa 170 miliardi di euro.

Dai dati del monitoraggio pubblicati mensilmente da Enea risulta che, al netto dei nuovi investimenti che dovessero essere asseverati da aprile 2024, sottoposti alle limitazioni disposte dal decreto in esame, rimarrebbero da completare investimenti già asseverati in precedenza per circa 5,6 miliardi di euro, che plausibilmente daranno diritto a un’agevolazione del 70%.


Fonte: Edilportale

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