Bonus Ristrutturazioni 2026: detrazione al 50% prorogata? Cosa cambia e perché conviene
- Agefis
- 19 set
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La detrazione al 50% per le ristrutturazioni potrebbe essere confermata anche nel 2026. Il Governo italiano sta valutando la possibilità di prorogare il Bonus Ristrutturazioni con aliquota al 50%, evitando così il taglio automatico al 36% previsto dalla manovra 2025. Parallelamente, si ipotizza una revisione dei tempi di fruizione dell'incentivo, con detrazione in 5 anni invece che in 10.
Perché si parla di proroga del bonus ristrutturazioni?
Dal 2026, salvo interventi normativi, le aliquote base subiranno un forte taglio. Ecco cosa prevede il calendario attuale:
Detrazione per prime case: dal 50% al 36%
Detrazione per seconde case: dal 36% al 30%
Bonus mobili: rischio eliminazione o riduzione (attualmente 50% su 5.000 €)
Superbonus e Bonus Barriere: riduzione progressiva o sospensione
Le conseguenze attese sul comparto edilizio sono:
Riduzione degli interventi regolari
Maggiore rischio di ricorso al lavoro nero
Contrazione del fatturato complessivo del settore
Chi sostiene la proroga?
Il fronte a favore della proroga include:
Ministero dell’Ambiente e Ministero dell’Economia, che valutano la sostenibilità della misura
Confedilizia e CNA, che stimano un crollo del mercato da 40 a 15 miliardi senza proroga
Tecnici fiscali, studi professionali e imprese edili, che evidenziano l’utilità della misura come stimolo alla legalità e all'efficienza energetica
Bonus Casa in 5 anni: cosa cambia rispetto alle 10 rate attuali?
Il Governo considera il ritorno alla detrazione in 5 anni, più rapida ma con maggiore impatto sul bilancio statale. La proposta nasce per rendere il beneficio più fruibile per chi ha redditi medio-alti e disponibilità fiscale. Tuttavia, questa soluzione è più onerosa per le finanze pubbliche rispetto alla proroga secca.
Perché il recupero in 5 anni è vantaggioso?
La detrazione in 5 anni ha vantaggi concreti:
Maggiore valore attualizzato: il beneficio fiscale pesa di più se ricevuto prima
Migliore pianificazione finanziaria per imprese e professionisti
Aumento dell’attrattività dell’incentivo, soprattutto per chi intende investire a breve termine
Questa modalità, però, favorisce solo chi ha capienza fiscale adeguata, escludendo in parte contribuenti a basso reddito o con tassazione marginale bassa.
Quali sono gli ostacoli alla rateizzazione breve?
La rateizzazione su 5 anni, invece delle 10 attuali, presenta criticità per il bilancio pubblico:
Concentrazione dell’impatto fiscale nei primi 5 anni
Difficoltà di compatibilità con i vincoli europei sul deficit e debito
Necessità di trovare coperture immediate nella Legge di Bilancio
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Quali bonus edilizi sono a rischio taglio nel 2026?
Nel 2026 diversi bonus edilizi rischiano tagli drastici o la cancellazione. Oltre al Bonus Ristrutturazioni, l’attuale quadro normativo prevede una razionalizzazione degli incentivi fiscali, con impatti sull’intero ecosistema dell’edilizia sostenibile e della rigenerazione urbana.
Bonus mobili 2026: confermato?
La situazione attuale:
Aliquota attuale: 50%
Tetto massimo detraibile: 5.000 €
Scadenza prevista: 31 dicembre 2025
Probabilità di proroga: bassa, salvo interventi specifici nella legge di Bilancio
Se non verrà rifinanziato, si perderà un incentivo strategico per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici efficienti a seguito di ristrutturazione.
Ecobonus e barriere architettoniche: le novità attese
Due misure ad alta efficacia, ma anche ad alto costo:
Ecobonus 65%:
Rischio di revisione al ribasso o rimodulazione
Potrebbe essere assorbito da nuove misure “Case Green”
Bonus Barriere 75%:
Previsto in scadenza nel 2025
Richiesto da molte associazioni per la sua funzione sociale
Entrambe le agevolazioni sono in bilico e la loro sorte sarà decisa in base ai margini della prossima manovra finanziaria.
Qual è l’impatto sul settore edilizio e sugli obiettivi green?
Il taglio degli incentivi edilizi rischia di rallentare l’innovazione energetica e penalizzare le imprese. L’edilizia ha beneficiato negli ultimi anni di una spinta straordinaria grazie ai bonus. Tornare indietro senza un piano strutturato potrebbe generare effetti regressivi sul piano economico, fiscale e ambientale.
Quali effetti per i professionisti del settore?
Le conseguenze principali della mancata proroga includono:
Perdita di lavoro per imprese, artigiani e professionisti tecnici
Riduzione della domanda per studi di progettazione, ingegneri, architetti
Maggiore incertezza normativa, che ostacola la pianificazione degli investimenti
Rischio di blocco di cantieri già avviati o in fase di autorizzazione
Inoltre, senza incentivi, si rischia di compromettere il rispetto degli obiettivi UE al 2030, con sanzioni e mancati accessi a fondi strutturali.
FAQ – Domande Frequenti sul Bonus ristrutturazioni 2026
Il bonus ristrutturazioni sarà confermato al 50% nel 2026?
È in discussione una proroga dell’aliquota al 50%, ma la decisione definitiva sarà presa con la Legge di Bilancio 2026.
La detrazione tornerà al 36%?
Sì, se non ci saranno interventi, l’aliquota tornerà automaticamente al 36% per le prime case e al 30% per le seconde.
In quanti anni si potrà detrarre il bonus?
Oggi in 10 anni. Il Governo valuta di tornare a 5, ma l’opzione è ancora in fase di studio per via dell’impatto sui conti pubblici.
Il bonus mobili sarà prorogato?
Non è certo. Senza specifico rifinanziamento, il bonus mobili non sarà più disponibile dal 1° gennaio 2026.
Chi beneficia maggiormente della proroga del bonus casa?
Imprese edili, professionisti del settore, famiglie con redditi medio-alti e chi ha capienza fiscale per sfruttare l’intera detrazione.