Riforma Testo Unico Edilizia 2025: cosa cambia per titoli abilitativi, rigenerazione urbana e silenzio-assenso
- Agefis
- 2 giorni fa
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La riforma del Testo Unico Edilizia (TUE), attualmente all'esame della Camera, punta a semplificare le pratiche edilizie, aggiornare la normativa ai nuovi bisogni del territorio e rafforzare il ruolo di tecnici e Comuni. Le novità principali riguardano i titoli abilitativi, il silenzio-assenso, la rigenerazione urbana e la gestione delle difformità. Questo articolo esamina i punti chiave della riforma, con un focus su ciò che cambia davvero per i professionisti del settore.
Cosa prevede la riforma del Testo Unico Edilizia 2025?
La riforma prevede un riordino completo degli interventi edilizi e dei relativi titoli abilitativi, con l’obiettivo di semplificare le procedure e rafforzare la chiarezza normativa per operatori e tecnici. In discussione alla Commissione Ambiente della Camera, il disegno di legge delega per il nuovo TUE mira a rendere coerente la normativa con le riforme già avviate dal decreto “Salva Casa”. Il nuovo impianto normativo rivede i titoli edilizi (SCIA, CILA, Permesso di costruire), introduce semplificazioni procedurali e digitalizzazione, e rafforza l’efficacia dei meccanismi di risposta automatica (silenzio-assenso) in caso di inerzia della PA.
Principali obiettivi della riforma:
Riorganizzazione organica delle procedure edilizie.
Adeguamento delle competenze tra Stato e Regioni.
Maggiore chiarezza nella classificazione delle difformità sanabili.
Potenziamento dei processi di rigenerazione urbana.
Rafforzamento delle autocertificazioni e del ruolo dei tecnici.
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Come cambiano i titoli abilitativi edilizi con la riforma?
La riforma introduce una nuova classificazione degli interventi edilizi, chiarendo meglio i confini tra ristrutturazione e rigenerazione urbana, e ridefinendo l’ambito di applicazione di SCIA, CILA e Permesso di Costruire. L’intento è superare ambiguità interpretative che in passato hanno causato blocchi dei cantieri, come nel caso di Milano. I titoli saranno armonizzati rispetto alle novità del decreto Salva Casa e aggiornati per ridurre il contenzioso e velocizzare le pratiche. Se vuoi capire nel dettaglio come la riforma ridefinisce i confini tra interventi sanabili e non sanabili, iscriviti al seminario online di Agefis "Le parziali difformità del Testo unico dell’edilizia post DL Salva Casa", pensato per aiutare i tecnici a interpretare correttamente le nuove disposizioni operative.
Obiettivo: coerenza normativa e riduzione del contenzioso
SCIA e CILA: chiarimento delle casistiche di applicazione.
Permesso di costruire: riservato agli interventi più impattanti, in particolare per la rigenerazione urbana.
Autorizzazioni: previste semplificazioni in aree vincolate o soggette a rischio sismico.
Maggiori responsabilità ai Comuni nelle sanatorie minori
I Comuni potranno classificare le difformità sanabili in autonomia, con maggiore chiarezza per professionisti e cittadini. Ciò dovrebbe snellire le pratiche di regolarizzazione anche per immobili in aree vincolate.
Cosa significa il nuovo silenzio-assenso edilizio?
Il principio del silenzio-assenso verrà esteso per le pratiche edilizie non evase entro i termini previsti, favorendo tempi certi e maggiore efficienza. Il meccanismo si attiva quando l’amministrazione pubblica non fornisce risposta nei tempi stabiliti dalla legge. In questi casi, la richiesta del cittadino o del tecnico si considera automaticamente accolta.
Collegamento alla legge 241/1990 sulla PA
Il principio si basa sull’articolo 20 della legge 241/1990, che verrà rafforzato nel nuovo TUE.
Vantaggi per i professionisti:
Riduzione dell'incertezza procedurale.
Tempistiche chiare per ogni pratica.
Maggiore tutela in caso di inerzia amministrativa.
Queste nuove dinamiche procedurali saranno trattate con casi concreti nel seminario Agefis sulle parziali difformità, un appuntamento formativo di 2 ore essenziale per professionisti tecnici che vogliono restare aggiornati e preparati.
Quali sono le novità sulla rigenerazione urbana e il ruolo dei tecnici?
La riforma assegna priorità alla rigenerazione urbana, prevedendo semplificazioni e incentivi, e amplia l’utilizzo delle autocertificazioni e asseverazioni da parte dei tecnici. Si prevede una sezione dedicata alla rigenerazione urbana con strumenti operativi, a sostegno concreto dei progetti di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione del tessuto urbano esistente.
Tecnici protagonisti della nuova edilizia
Il nuovo testo riconosce un ruolo chiave ai tecnici nella:
Certificazione dello stato legittimo dell’immobile.
Asseverazione dei progetti.
Interazione diretta con la pubblica amministrazione.
Nuove opportunità per architetti, ingegneri e geometri
Maggiore autonomia e responsabilità significano anche più opportunità per i liberi professionisti, che potranno offrire servizi a valore aggiunto nel contesto delle nuove regole edilizie.
Conclusione
La riforma del Testo Unico Edilizia 2025 rappresenta un passaggio cruciale per l’intero settore edilizio italiano. Puntando su semplificazione, chiarezza normativa e valorizzazione del ruolo dei professionisti tecnici, il nuovo TUE mira a rendere più efficiente e sostenibile il governo del territorio. Se applicato coerentemente, potrà contribuire a superare le criticità storiche del comparto e accelerare i processi di rigenerazione urbana.
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FAQ – Domande frequenti sulla riforma del Testo Unico Edilizia
Cos'è il nuovo Testo Unico Edilizia 2025?
È una riforma normativa che riordina l’intera materia edilizia in Italia, con l’obiettivo di semplificare le procedure, ridurre i tempi e aumentare la certezza del diritto per cittadini e professionisti.
Quali sono i principali cambiamenti per i titoli edilizi?
CILA, SCIA e Permesso di Costruire saranno ridefiniti in modo più chiaro, con confini precisi tra interventi ordinari e rigenerazione urbana.
Il silenzio-assenso si applicherà a tutte le pratiche edilizie?
Sarà applicato nei casi previsti dalla legge, in particolare quando la PA non rispetta i termini. L’obiettivo è ridurre l’inerzia burocratica.
I Comuni avranno nuovi poteri?
Sì, i Comuni potranno definire e classificare le difformità urbanistiche, semplificando l’iter per le sanatorie minori, anche in aree vincolate.
Che ruolo avranno i tecnici nella nuova normativa?
Un ruolo centrale: potranno autocertificare, asseverare e gestire pratiche edilizie con maggiore autonomia, diventando interlocutori chiave tra cittadino e pubblica amministrazione.