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Intelligenza artificiale e professionisti: cosa prevede la Legge 132/2025 in vigore dal 10 ottobre

  • Immagine del redattore: Agefis
    Agefis
  • 3 ott
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 4 giorni fa

tecnico che utilizza AI

L’uso dell’intelligenza artificiale nei servizi professionali è legale?


Sì, ma solo come supporto: la Legge 132/2025 stabilisce che la prestazione deve restare frutto del lavoro intellettuale del professionista.


La Legge 132/2025, in vigore dal 10 ottobre, disciplina l’impiego dell’intelligenza artificiale (AI) nelle professioni intellettuali, consentendone l’uso solo come strumento di supporto. Secondo l’art. 13 della legge, il professionista resta pienamente responsabile della prestazione, anche se ha utilizzato sistemi automatizzati per analizzare documenti, elaborare dati o svolgere attività operative. Questo principio si applica a tutte le professioni regolamentate, inclusi avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e fiscalisti.

L’uso dell’AI è legittimo solo se subordinato alla centralità del contributo umano e professionale: l’intelligenza artificiale non può sostituire il giudizio del professionista, ma solo affiancarlo.


Cosa deve comunicare il professionista al cliente se utilizza AI?


Obbligo di trasparenza: va informato chiaramente l’uso di sistemi AI nel corso della prestazione.

Il comma 2 dell’articolo 13 impone al professionista un dovere esplicito di trasparenza: deve informare il cliente in modo chiaro, semplice e completo sull’uso di strumenti di AI. Questo non è solo un obbligo legale, ma una forma di tutela della fiducia e del rapporto fiduciario tra cliente e professionista.


Quali informazioni devono essere comunicate?


  • Il tipo di sistema AI utilizzato

  • Le funzioni svolte dall’AI nel processo

  • I limiti tecnici e decisionali dell’AI

  • Il fatto che la responsabilità resta personale


Questo obbligo si collega direttamente ai principi espressi anche nel Regolamento UE 2024/1689, in particolare nei Considerando 9, 11, 13, 16 e 23, che rafforzano l’importanza dell’autonomia e responsabilità del professionista.




Il professionista è responsabile anche per gli errori dell’AI?


Sì, la responsabilità è sempre personale: l’AI è uno strumento, non un soggetto giuridico.

Anche se il professionista utilizza strumenti avanzati di AI, l’eventuale errore o danno causato dall’uso improprio o mal valutato del sistema rimane sotto la sua responsabilità. Per questo motivo, la Legge 132/2025, insieme al DDL di riforma delle professioni, rafforza l’obbligo di stipulare polizze assicurative RC professionale, in grado di coprire anche i rischi connessi all’utilizzo di tecnologie AI.

Comprendere i limiti e le implicazioni giuridiche dell’uso dell’AI è oggi parte integrante della responsabilità professionale. Il corso online di Agefis “Intelligenza Artificiale e deontologia del professionista tecnico” fornisce un quadro chiaro e aggiornato sugli obblighi normativi e assicurativi introdotti con la Legge 132/2025.


A cosa serve la copertura assicurativa in ambito AI?


La polizza deve tutelare:

  • Il cliente da eventuali danni derivanti da processi automatizzati

  • Il professionista da controversie legate a responsabilità oggettiva

  • I rischi etici e informativi connessi al trattamento dei dati con AI



Come cambia il compenso professionale con l’introduzione dell’AI?


Il compenso deve restare equo, proporzionato e non svalutato dall’uso di automazioni.

L’articolo 2, comma 1, lettera s) del DDL chiarisce che il principio della libertà contrattuale resta valido, ma il compenso non può essere ridotto solo perché alcune attività sono state automatizzate. Il criterio dell’equo compenso assume così una nuova funzione: garantire che il lavoro intellettuale venga valorizzato anche in un contesto digitale.


Quali fattori determinano l’equo compenso in presenza di AI?


  • La complessità della prestazione complessiva

  • L’impiego consapevole e qualificato delle tecnologie

  • La responsabilità assunta dal professionista

  • Il valore aggiunto fornito, anche in termini strategici



Quali nuove competenze devono acquisire i professionisti?


Formazione obbligatoria su AI e tecnologie digitali: parte integrante della riforma.

L’art. 2, comma 1, lettera v) dello schema di DDL prevede che i Consigli nazionali introducano un monte ore minimo di formazione obbligatoria dedicata all’uso delle tecnologie digitali, AI inclusa. Lo scopo è doppio: assicurare un uso consapevole degli strumenti e prevenire i rischi derivanti da una scarsa comprensione dei sistemi adottati.

Per approfondire in modo concreto queste tematiche, iscriviti al corso online di Agefis. Un’opportunità formativa pensata per comprendere l’impatto reale dell’AI sulla responsabilità professionale, sulla trasparenza verso il cliente e sull’aggiornamento deontologico.


Che tipo di formazione sarà richiesta?


  • Uso operativo di strumenti AI

  • Etica e deontologia nell’uso delle tecnologie

  • Valutazione dei rischi e delle responsabilità

  • Sicurezza e protezione dei dati nei sistemi AI



Cosa puoi fare ora


Adegua la tua attività professionale alle nuove regole sull’AI

Il corso online di Agefis “Intelligenza artificiale e deontologia del professionista tecnico” della durata di 1 ora, ti offre tutte le informazioni pratiche per affrontare correttamente gli obblighi introdotti dalla Legge 132/2025, in vigore dal 10 ottobre.




FAQ – Domande frequenti sulla Legge 132/2025 nelle professioni intellettuali


L’AI può firmare un documento professionale al posto mio?

No. Anche se l’AI ha contribuito alla redazione, la responsabilità della firma e della prestazione resta del professionista.


Devo informare il cliente anche se uso l’AI solo per attività interne?

Sì, se l’attività interna ha impatto sulla prestazione verso il cliente, l’obbligo di trasparenza si applica comunque.


Se un sistema AI sbaglia, posso rivalermi sul fornitore?

Non automaticamente. La legge prevede che la responsabilità primaria resti del professionista. Serve una valutazione caso per caso e contratti chiari con il fornitore.


Quanto deve durare la formazione sull’AI per essere in regola?

Sarà stabilita dai regolamenti dei singoli Consigli nazionali, ma la norma prevede un numero minimo di ore obbligatorie.


Posso chiedere un compenso maggiore se uso strumenti AI avanzati?

Sì, se l’uso dell’AI aumenta il valore della prestazione, l’equo compenso deve tenerne conto.



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